La vera storia della nascita della rivista
una storia… NONfinita
                                                                                                     Intervista a cura di Paolo Romani

Renato Ciavola , illustratore, grafico e promotore della lettura e del fumetto, scrive, disegna, realizza fumetti e libri per tutte le età, tiene incontri, corsi e laboratori di animazione sul fumetto/illustrazione e sui linguaggi dei media, ci parla dell'interessantissimo progetto di 5perché, un'originale rivista dal taglio multilingue e multiculturale creata appositamente per bambini di scuola primaria.

I: Spiegaci come e quando nasce questa idea.

C. L’avventura di 5perché è iniziata nel maggio del 2009, quando 
Claudia Camicia, cara amica e presidente del GSLG (Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile), mi propose di portare avanti insieme una sua idea: realizzare una rivista per bambini/ragazzi che fosse multietnica, multilinguistica, multiculturale. Era una cosa difficile già in partenza, ed io, impelagato come al solito in mille cose, feci fatica a dire di sì. Ma andai avanti, anche perché era una sfida grossa, e io sono sempre in prima linea in questi casi. Così, alla fine di settembre era pronto il mio progetto di 5perché,
un titolo che ci costò non poca fatica idearlo, ma alla fine piacque, motivato in copertina.

I: Quanto la tua esperienza di grafico e cartoonist ha influenzato le scelte della pubblicazione?

C: Direi moltissimo: un formato quadrato di 48 pagine, spillato, con copertina plastificata. Una gioia di colori che mi ha occupato per quattro anni, una grande fatica fino al 2013 (…bello sarebbe riprendere!), composta dalle più varie rubriche, per permettere ai piccoli lettori (7-11 anni) di divertirsi e arricchirsi culturalmente, con conoscenze sempre nuove sulla nostra cultura
e, a ogni numero, su quella di un’altra nazione… mondiale.

I: Un target davvero particolare il vostro!

C: Certamente, anche se non abbiamo mai perso di vista anche un pubblico adulto. Tutte le scienze e le arti sono state indagate/usate per attirare l’interesse e stimolare la curiosità dei giovani fan di 5perché, nonché di insegnanti e genitori: dalla storia alla matematica, dalla narrazione alla poesia, dalla pittura al fumetto, dalla cucina agli indovinelli, e alla musica.
Recensioni illustrate di libri, aspetti naturali ed ecologici, misteri del mondo, usi e costumi, vite di scienziati e poeti…

I: E per quanto riguarda il taglio multietnico?

C: Al centro della rivista, cuore pulsante e chicca di 5perché, la fiaba illustrata, scritta sempre in italiano e nella lingua originale della storia. In fondo alla rivista, sempre in dono, un segnalibro multietnico. Trait d’union, onnipresente con le sue battute e le sue storie folli, Lampo, il mio personaggio molto amato dai piccoli, un cartoonistico formichiere onnisciente
e onnipresente con le sue avventure e i suoi commenti. Last but non least, un inserto in bianco/nero come sussidio didattico ai docenti, che approfondisse i temi e gli esempi contenuti nella rivista.

I: Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nel metter su il progetto?

C: Difficile è stata la ricerca della fiaba e tutto il resto per le altre culture, e soprattutto la traduzione dei testi, per le quali ci hanno aiutato le nostre amicizie internazionali. Difficile la scelta iniziale e successiva degli illustratori che avrebbero partecipato alla nostra avventura. Così, ci venne l’idea di farci aiutare dalla Scuola internazionale dell’illustrazione di Sàrmede, la quale ci propose un manipolo iniziale di artisti. Molti aderirono. Poi, nel tempo, qualche defezione e la necessità di arricchire e diversificare le pagine mi hanno spinto a cercarne degli altri. Devo dire che sono stati, sono, tutti bravi, molto comprensivi nell’ascoltare e seguire le mie indicazioni, li ho anche lasciati molto liberi nel lavoro, cercando di mantenere le loro caratteristiche peculiari. E ciò ci ha soddisfatto molto, sicuramente. È nata fra noi una bella sinergia, e in alcuni casi anche amicizia.

I: Chi vi aiutato nell'avventura?

C: Abbiamo avuto appoggi “spirituali” e recensioni da associazioni culturali, biblioteche, artisti, scrittori, il Ministero dei Beni Culturali con il suo Centro per il Libro, e tanto altro. Grazie a me e C. Camicia, e con l’aiuto di collaboratori storici, la rivista è stata distribuita nelle scuole, ha partecipato a kermesse del libro di varie città, è stata presentata in più occasioni professionali (come ad esempio alla Book Fair di Bologna), ha promosso concorsi e laboratori in tutta l’Italia, progetti di intercultura, ha realizzato mostre degli illustratori e tanto altro.

I: Quali invece gli insormontabili problemi?

C: I problemi che ci siamo sempre portati avanti sono stati due: la
distribuzione, danno di tutti i progetti editoriali, e gli aiuti economici, che a un certo punto sono venuti a mancare per cause fortuite e crisi di mercato nazionale. Voglio credere che non finisca qui e si possa ricominciare, magari in modo e più snello, questa avventura che ci ha riempito le giornate per cinque anni.

I: Se dovessi approfittare di questo spazio per ringraziare qualcuno chi avresti in mente?

C: In questo caso sento il dovere di elencare gli illustratori che hanno collaborato a 5perché, la maggior parte ci ha accompagnato fino al termine di questa “prima” avventura, alcuni solo per qualche numero, spero di non dimenticarne nessuno: Elisabetta Cagnolaro, Erika Cunja, Fabio FacchinettiCristina Gibellato, Paolo Romani, Francesca -Dafne- Vignaga, Sara PezzaniDario Tucci, Michela Buttignol, Cinzia Donvito, Gianluca Lagrotta, Ilaria Pigaglio, Daniela Tieni, Sarolta Szulyovszky, Laura Fanelli, Giuseppe Cavalli,
Elise Wilk, Carla Manea, Tullio Corda, Tommaso Levente Tani, Alonso Rojas Ferrero, Anna Burighel, Elisa Macellari.
Sono in ordine sparso, non alfabetico, ma noi non ci formalizziamo, vero? Mai.




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